Dal 2000 al 2010 oltre 300mila persone hanno scelto di andarsene dal Bel Paese. Lo rivelano i dati dell’Ocse. Sono i cosiddetti “cervelli in fuga”, ossia laureati che in Italia non trovano più posto a casa loro. E con la crisi – che morde sempre di più, divorando ogni giorno posti di lavoro – il numero di giovani (e non) con la valigia in mano è destinato ad aumentare in maniera vertiginosa nei prossimi mesi.
Le politiche per sostenere la ricerca e richiamare in patria i talenti si sono rivelate solo propagandistiche, mentre il settore terziario è alla paralisi. Né all’orizzonte si intravedono concrete prospettive di ripresa, al di là dei proclami di questa o quella parte politica. L’unico sbocco, per molti, è quello di rimettersi in discussione e trasferirsi all’estero. Sì, ma dove?
Gli italiani hanno un grande spirito di adattamento, sanno fiutare buone occasioni ovunque. Ma gira e rigira sono due, in particolare, le realtà che negli ultimi anni stanno attirando la loro attenzione: l’Australia e il Canada. Sono due Paesi in un certo senso emergenti, accomunati da una grande prospettiva di crescita economica nei prossimi anni. Entrambi i Paesi, inoltre, richiedono forza lavoro fresca. E se chi arriva possiede anche titoli di studio qualificati, tanto meglio.
Australia e Canada hanno anche un altro punto in comune: la lingua inglese. Nel Paese nordamericano – è vero – si parla anche il francese. Ma l’inglese resta comunque la base di partenza per muoversi agevolmente in ogni parte del mondo, non solo nei Paesi anglosassoni. Detto in altre parole, per molti la lingua può rappresentare un ostacolo, un problema che può ridimensionare le proprie aspettative nel mondo del lavoro. A ben vedere, però, le cose non stanno proprio così.
O, meglio, c’è una possibilità per superare l’impasse: seguire i corsi di inglese all’estero, direttamente nello Stato (o, meglio, nella città) in cui si decide di piantare bandiera o dove comunque si decide di trascorrere un breve periodo della propria vita. In questo senso, prima di partire, potrebbe rivelarsi molto utile consultare il sito www.esl.it, l’agenzia specializzata in soggiorni linguistici all’estero, negli ultimi due anni considerata la migliore d’Europa.
Non a caso propone corsi – ma anche viaggi studio per imparare l’inglese – orientati a soddisfare le diverse fasce di età e le più svariate esigenze. Si rivolgono a questa agenzia dirigenti e famiglie, adulti e ragazzi; in modo particolare gli studenti, in cerca della vacanza studio ideale per apprendere una lingua – l’inglese, per l’appunto – che sicuramente tornerà utile al termine del percorso di studi.
Per avere maggiori informazioni sui corsi di inglese all’estero qui potrete trovare ogni genere di notizia e informazione utile per il vostro viaggio.
Anche per chi resta in Italia, infatti, l’inglese rimane la madre di tutte le lingue: lo impone un mercato sempre più globalizzato. Nel caso di viaggi o vacanze di studio, sul web troverete offerte varie e complete, tali da farvi evitare anche il grattacapo di cercarvi un alloggio. Tutto questo, naturalmente, anche nel caso in cui si voglia andare nelle principali città degli Stati Uniti o del Regno Unito, ossia in altre due altre realtà dove, oltre alla lingua inglese, si trovano buone prospettive occupazionali.
Per studio o per necessità, dunque, c’è sempre un buon motivo per andare a imparare una lingua all’estero. Ma ora la priorità fa rima con lavoro. Chi decide di lasciare l’Italia, negli ultimi tempi lo fa solo per garantire un futuro economico più sereno alla propria famiglia, magari nella speranza di poter tornare presto a casa.
Una cosa è certa: in questa fase di grandi cambiamenti economici, sociali e culturali l’investimento migliore resta quello che permette di apprendere l’inglese, sia che si resti in Italia sia che si voglia andare a fare un’esperienza all’estero.