Per quanto possiate essere aggiornati sulle ultime tendenze di viaggio, è probabile che abbiate ancora poca familiarità con quella del turismo hi-tech, incentrato sul ruolo dell’innovazione tecnologica e sulla possibilità di coniugare il viaggio con i confort dell’alta tecnologia: istallazioni, viaggi multisensoriali e hotel interamente gestiti da robot. Per quanto sia ancora poco diffuso in Italia, il turismo hi-tech potrebbe rappresentare il pane quotidiano dei viaggi del futuro, soprattutto per i Millenials, ovvero i giovani nati tra gli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90. Come emerso da un’infografica sulle abitudini d’acquisto dei giovani, infatti, i Millenials sarebbero attratti soprattutto da fattori come la personalizzazione, l’eco-friendly e l’hi-tech, per la ricerca di prodotti e servizi che sappiano coniugare innovazione e autenticità. Anche il turismo, quindi, se in grado di far leva su questi elementi, potrebbe essere all’altezza delle aspettative della nuova generazione di turisti. Molte città europee e del mondo sono già pronte per farlo.
Giappone: l’hotel gestito dall’intelligenza artificiale
Uno dei casi ad aver fatto più scalpore è sicuramente quello dell’Henn Na Hotel, entrato nel Guinness dei Primati in quanto primo hotel interamente gestito da robot. Inaugurato nel 2015, l’hotel si trova nella prefettura di Nagasaki, in Giappone, e può contare su un personale di quasi 200 robot dalle sembianze di uomini e persino dinosauri. Gli umanoidi sarebbero in grado di parlare fluentemente 6 lingue e di svolgere tutte le mansioni legate all’accoglienza dei clienti: trasportare le valigie, dare informazioni sulla camera o sulle località turistiche, e gestire le prenotazioni. Tra i robot della struttura, il piccolo Tapia, progettato dalla giapponese Mjirobotics, si occupa dell’intrattenimento degli ospiti e di fornire loro informazioni sul soggiorno presso la struttura, mentre Nao Robot, l’umanoide prodotto da Aldebaran Robotics del gruppo SoftBank, delle procedure di accoglienza. Ogni aspetto del soggiorno, in sostanza, è basato sui progressi dell’alta tecnologia: niente personale, niente chiavi, niente climatizzatori, bensì robot, sensori per il riconoscimento facciale e pannelli radianti per il riscaldamento e il raffreddamento delle camere. Una struttura da record.
Hi-tech nel mondo: dal lusso di Las Vegas agli ostelli olandesi
Tra i resort maggiormente in grado di rispondere alle esigenze dei Millenials riguardo alta tecnologia e personalizzazione, ARIA Resort & Casino è una delle strutture più lussuose e innovative messe a disposizione dei turisti negli ultimi anni. Inaugurato alla fine del 2009 a Las Vegas, il resort può contare su più di 4 mila camere dotate dei migliori accorgimenti tecnologici: accensione e spegnimento automatico delle luci, regolazione della temperatura, tablet per gestire le richieste dei clienti e notifiche personalizzate sul menu del ristorante o sui tavoli liberi nelle sale da gioco. Come sottolineato anche in un articolo di Betway, non è una novità che il mondo del gioco d’azzardo sia associato allo sfarzo e al lusso: fin dall’apertura delle prime sale da gioco, infatti, il turismo legato ai casinò è sempre stato caratterizzato da un intreccio di glamour e sontuosità. L’evoluzione tecnologica, però, ne ha decisamente messo in evidenza le potenzialità.
Tra le esperienze più alla portata di tutti, invece, quella di CityHub ad Amsterdam e Rotterdam cerca di rispondere alle esigenze dei lavoratori digitali: connessione, sistema di audio streaming, camere personalizzabili simili a capsule spaziali e spazi comuni per socializzare e fare amicizia. Non sarà una location lussuosa come i resort di Las Vegas, ma un ottimo compromesso tra la semplicità di un ostello e i confort dell’alta tecnologia.
L’alta tecnologia in Italia: i progetti del turismo
Nonostante l’Italia non sia ancora così attrezzata nel campo del turismo hi-tech, anche il nostro Paese sta dimostrando un interesse crescente nell’ambito dell’alta tecnologia. Tra i progetti presentati in occasione del FactorYmpresa Turismo dello scorso anno, ad esempio, quello delle startup Magic wHand ha ottenuto un riconoscimento pari a 15 mila euro come uno dei progetti più innovativi della categoria “Borghi e cammini”. Gli sviluppatori avrebbero infatti ideato un braccialetto connesso ad un’app in grado di trasformare la mano dei turisti in un sorta di bacchetta magica: in sostanza, basta indicare i punti d’interesse per avere accesso ad un database di video, immagini e informazioni specifiche sul luogo, in grado di trasformare una semplice passeggiata in un museo digitale a cielo aperto. Una ventata di novità per il turismo del futuro.
I progressi del turismo hi-tech non sono stati pochi, ma la vera innovazione sarà evidente solo nei prossimi decenni. È probabile che in futuro ogni hotel sarà dotato di stanze per usufruire di servizi di realtà virtuale, giochi e intelligenza artificiale; che non ci si dovrà più interfacciare con una receptionist, ma con un robot dalle sembianze più varie per avere accesso a qualche informazione sui migliori ristoranti in zona o sugli itinerari migliori da percorrere; che il wi-fi non sarà altro che uno dei servizi base che ci si possa attendere di trovare, come d’altronde succede già oggi. Solo il tempo fornirà le risposte.
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