A volte non guardiamo più in là del nostro naso.
Eppure se lo facessimo scopriremmo tesori nascosti.
Quando viaggio non amo fare i soliti itinerari o vedere le solite cose, a meno che i tempi siano ristretti.
Mi piace un po’ la filosofia “live like a local“, ovvero mettersi nei panni di un locale e vedere, o addirittura, vivere la località come la vivrebbe un cittadino qualsiasi.
Tutti conoscono Rimini, anche gli stranieri la conoscono bene.
Ma chiedi a qualcuno se sa cosa c’è al di fuori di Rimini… quale sarà la sua espressione?

Noi abbiamo voluto conoscere cosa c’era dietro quella Rimini del divertimento famosa da ormai più di 50 anni.
Lo abbiamo fatto con Alberghi Tipici Riminesi, un consorzio di 35 alberghi che si sono uniti per far sì che il turista conosca finalmente l’entroterra riminese.
Il consorzio ha organizzato Rimini Tipica, un blog tour per far conoscere ai travel blogger come noi cosa c’è dietro la Rimini tanto famosa.
E noi l’abbiamo scoperto!
Abbiamo iniziato ad entrare in contatto con l’entroterra riminese provando a fare la piadina romagnola.

E… assaggiando del buon vino.

E cosa c’è da vedere a Rimini e dintorni?
In realtà ci sarebbero tante cose da vedere, che saremmo dovuti rimanere lì una settimana.
Il consorzio Alberghi Tipici Riminesi ci ha fatto conoscere 3 località: Verucchio, San Leo e Santarcangelo.

Verucchio e la roccaforte dei Malatesta, San Leo e la mano di Francesco di Giorgio Martini, Santarcangelo e le sue misteriose grotte.
Piccoli scrigni che ti consiglio di scoprire, anche solo passeggiando attraverso i vicoli di queste piccole località.
Cosa ci siamo portati a casa?
Di sicuro 2 o 3 chili in più dopo tutto il cibo che abbiamo ingurgitato e il vino che abbiamo degustato.
Tante risate fatte assieme agli altri travel blogger e agli organizzatori che, da buoni romagnoli, sono stati un’ottima compagnia.
Molti ricordi dei momenti passati assieme sia quelli belli sia quelli meno belli, che diventano poi aneddoti da raccontare.
E che dire di più?
Grazie ad Alberghi Tipici Riminesi e grazie a Rimini Tipica.
