In questa seconda parte di resoconto sulla mia esperienza ad Aroundconero, scoprirai Arcevia, Osimo e Portonovo.
Il nostro tour oltre a farci scoprire i luoghi di cui ti ho già parlato nel primo post, ci ha portato a conoscere un’antica Chiesetta a Portonovo e due meraviglie dell’entroterra marchigiano: Osimo ed Arcevia.
In quest’ultima località abbiamo soggiornato negli ultimi due giorni di Aroundconero; l’ Agriturismo Il Rustico ci ha accolto a braccia aperte in un paesaggio campestre in cui la tradizione e il silenzio facevano da padroni.
Lorenzo, Michele e Silvio sono stati dei padroni di casa fantastici, accoglienti e ricchi di consigli e curiosità su Arcevia da condividere con noi.
Ho avuto il piacere di provare il ristorante della struttura e ne sono rimasta stupita. La qualità e la freschezza dei prodotti era inconfutabile, ricorderò per molto tempo il sapore delle squisite pappardelle al ragù di cinghiale e degli gnocchi specialità della casa (una vera chicca!).
Il Comune di Arcevia conta ben 9 castelli medioevali (centri abitati cinti da mura) che lo racchiudono in una sorta di enorme muraglia protettiva e pur contando meno di 5ooo abitanti il suo territorio è molto vasto e caratterizzato da dolci colline.
Il Sindaco, Andrea Bomprezzi, ci ha accolto nel Municipio dove abbiamo potuto degustare la torta alla nocciola del Panificio Pagnani.
Questa specialità ha vinto il concorso nazionale “Il miglior dolce alle nocciole d’Italia” categoria “Torte da forno” nel 2011 e ti assicuro che il premio l’ha meritato tutto!

In seguito alla passeggiata nel centro storico di Arcevia dove ho ammirato, tra gli altri, gli interni della bellissima Chiesa di San Francesco (resta un po’ nascosta, ma non perdertela!), abbiamo concluso la mattinata al Birrificio dei Castelli.
Questo laboratorio nasce dal 2012 dalla passione di due giovani imprenditori, Giovanni e Roberto, che decidono di dare un’impronta commerciale alla loro attività di produzione di birra artigianale.
Il malto lo acquistano dal Belgio e dalla Germania e con alcune ore di lavoro, gli strumenti e i luppoli giusti lo trasformano in una birra di elevata qualità che si differenzia per quattro gusti e tonalità: Mirabilia, Frumentum, Brevis Furor ed Extrema Ratio.
Una visita è d’obbligo se amate la birra!
Osimo

Il primo posto in cui siamo entrati ad Osimo richiama la tradizione del detto “Osimani senza testa” , è nell’atrio del Palazzo del Comune che si trovano, infatti, le statue acefale (senza testa) di origine romana che sono all’origine del soprannome.
Una targa ci spiega che ancora non si è fatta luce sulla singolare decapitazione, addirittura si pensa che le teste non siano state proprie scolpite.
In seguito ci siamo spostati, con la guida Lucia, verso Palazzo Campana che fino al 15 dicembre p.v. ospita l’affascinante Mostra del Barocco “Da Rubens a Maratta” (Maratta nacque a Camerano, a pochi km da Osimo), a cura di Vittorio Sgarbi.
Lucia ci ha condotto all’interno delle sale allestite per l’occasione con oltre 100 tra tele e arazzi in un suggestivo percorso tra le opere di grandi artisti del Seicento come Pomarancio, Reni, Guercino, Gentileschi, ecc.
Se come me amate l’arte di questo periodo, ne rimarrete molto soddisfatti!
Ci siamo rimessi in marcia nel centro storico della cittadina dove abbiamo ammirato il Duomo di San Leopardo (custodisce l’antico crocifisso del celebre miracolo), la Chiesa di San Giovanni Battista, il Fonte Battesimale in bronzo (opera dei fratelli Jacometti) del Battistero e gli splendidi giardini di Piazza Nuova dai quali godere del panorama sottostante che si estende dai Monti Sibillini fino alla riviera del Conero.
Prima di lasciare Osimo, siamo scesi nei sotterranei attraverso le Grotte del Cantinone.
Questi cunicoli utilizzati già in epoca medioevale si snodano per km sotto l’abitato della città e presentano incisioni di figure religiose, segno di un passato ricco di spiritualità a diversi metri sotto terra. Qui passava anche l’antico acquedotto romano e funse da rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Portonovo
Portonovo si trova ai piedi del Monte Conero ed affaccia sull’omonima baia che ospita il Lago del Calcagno o Grande e il Lago della Chiesa o Profondo.
Conosciuto per la sua spiaggia (famosa come la spiaggia degli anconetani che la affollano nel periodo estivo) che degrada in un mare dall’acqua cristallina, nasconde un prezioso sito gestito dal FAI (Fondo Ambiente Italiano): la Chiesa di Santa Maria di Portonovo.

Sono stati proprio i volontari marchigiani del FAI a raccontarci la storia di questo luogo e a mostarci i suoi ambienti.
La chiesetta fu edificata, accanto al Monastero, dall’Ordine dei Benedettini nella seconda metà dell’ XI secolo ed è caratterizzata dalla pietra bianca del Conero usata per la costruzione, dal campanile e dalla cupola ellittica di ispirazione bizantina. Qui vi dimorò negli ultimi anni San Gaudenzio e nel 1320 (anno in cui una frana distrusse il monastero) venne abbandonata dai Monaci che si trasferirono ad Ancona.
Non distante dalla Chiesa si trova il Fortino Napoleonico, eretto nel 1810 per difendere Ancona da sud ed oggi trasformato in hotel.
Nella terza ed ultima parte del mio racconto di Aroundconero potrai scoprire altre perle della Riviera del Conero e la cucina di uno chef stellato!
Stay Tuned!