Il mio blogtour è iniziato con una breve ma interessante visita di Trento: ecco i miei consigli!
Trento è una piccola cittadina circondata da montagne, un gioiello d’arte e di storia dal fascino alpino, che già nel 46 d.C. l’imperatore romano Claudio definiva splendidum municipiu.
Il modo migliore per apprezzarla ed ammirare le sue bellezze artistiche ed architettoniche è senz’altro passeggiare per le vie del centro, che si trova molto vicino alla stazione ferroviaria.
Non avrai difficoltà a raggiungerlo a piedi, perchè i cartelli turistici ti indicano la direzione ad ogni passo!
Appena arrivati in città ci si trova subito davanti un bel monumento, dedicato all’italianità: la statua di Dante Alighieri, scolpita alla fine del XIX secolo dal fiorentino Cesare Zocchi, sulla quale si legge la citazione “Pietra fondamentale del Monumento dei Tridentini a Dante Alighieri. Mostrò ciò che potea la lingua nostra”.

Pochi passi e si arriva già in centro, camminando tra antichi palazzi rinascimentali decorati con colori pastello e con tradizionali balconi di legno, segni di un’architettura particolare, nata dall’incontro tra il Rinascimento Italiano e l’influenza degli Asburgo.
La piazza e il duomo di San Vigilio
La piazza del Duomo di Trento è considerata dai turisti una delle più belle in Italia: si tratta di un grande spiazzo circondato da colorati palazzi rinascimentali, come quelli di Via Belenzani , che ospitano sotto i portici negozi, ristoranti e caffè, oltre alle case Cazuffi Rella, Negri, Balduini e Crivelli-Bellesini.
Al centro della piazza si trova la splendida Fontana del Nettuno, conclusa nel 1769 dallo scultore Francesco Giongo da Lavarone.
La cattedrale, dedicata a San Vigilio, fu realizzata all’inizio del XIII secolo ed è oggi il più maestoso esempio di architettura romano-gotica della regione.

Nei sotterranei, all’interno della cripta, sono visibili i resti di un’antica basilica paleocristiana con un’unica navata, sulla quale fu poi costruito l’edificio attuale, voluto dal vescovo Udalrico II, mentre all’esterno svetta sulla piazza un bellissimo campanile cinquecentesco.
La storia ricorda questo splendido edificio per aver ospitato le tre riunioni più importanti del Concilio di Trento, svoltosi dal 1545 al 1563.
Qui vicino c’è anche un bel palazzo merlato con un’imponente torre: si tratta del Palazzo Pretorio, residenza vescovile fino alla metà del XIII secolo, che oggi ospita all’interno il prestigioso Museo Diocesano Tridentino, dove sono esposti arazzi fiamminghi del ‘500, dipinti raffiguranti scene del Concilio, reliquie antiche e statue trentine in legno realizzate tra il XIV ed il XV secolo.
Proseguendo la passeggiata si arriva infine al bellissimo Castello del Buonconsiglio, che fu la residenza dei principi-vescovi dal 1255, e che oggi ospita tutta la storia di Trento e una buona parte di quella italiana ed europea nel Museo Provinciale d’arte e del Museo Storico in Trento.
L’edificio è talmente grande che si fa fatica ad inquadrarlo per intero nelle fotografie!

La parte originaria è comporta da Castelvecchio, una rocca merlata che nel tempo ha subito numerose modifiche architettoniche per essere adeguata agli stili di diverse epoche, e che oggi colpisce per la loggia veneziana ed un bel cortile.
L’altra parte è composta invece dal Palazzo Magno, dimora maestosa e raffinata in stile rinascimentale voluta dal principe-vescovo Bernando Clesio nel XVI secolo, per celebrare il proprio prestigio. Qui si possono anche ammirare opere di Dosso Dossi, Romanino e Fogolino, artisti al servizio del principe.
Da non dimenticare è una visita alla Torre dell’Aquila: qui c’è il famoso ciclo dei Mesi, capolavoro del gotico internazionale attribuito al maestro boemo Venceslao, un importante documento sulla situazione economica, sociale e politica del Trentino a cavallo tra il 1300 e il 1400.
Gli affreschi descrivono la vita quotidiana della classe nobile e del popolo secondo l’alternanza delle stagioni, con particolare attenzione ai mutamenti della natura: si passa dal paesaggio invernale spoglio ed imbiancato dalla neve al rifiorire della vegetazione in primavera, dai lavori nei campi dell’estate ai colori delle foglie cadute di novembre.

Le mostre del 2013 a Castello
La prima rassegna del nuovo anno si è aperta già alla metà dello scorso dicembre e durerà fino al 7 aprile 2013: “Il nome della rosa” è una raccolta di immagini fotografiche inedite ed interessanti raccolte da Elena Munerati, che si è soffermata sui tanti piccoli preziosi dettagli del ciclo dei Mesi.
Dal 9 agosto al 12 gennaio 2014, invece, si apre una rassegna dedicata agli animali, e nello specifico al modo in cui essi sono stati rappresentati per secoli, dall’antichità all’Ottocento, in tutte le manifestazioni artistiche.
Gli animali hanno sempre nascosto significati simbolici e incarnato miti, leggende e credenze più o meno fantasiosi: leoni, serpenti, aquile, cervi e pesci sono stati spesso la rappresentazione di paure, speranze e riflessioni dell’uomo.
La mostra, che non a caso prende il nome di “Sangue di drago, squame di serpente”, è stata organizzata in collaborazione con il Landesmuseum di Zurigo e sarà supportata anche da postazioni multimediali e filmati.
Infine, “Buonconsiglio in bianco e nero” sarà un evento eccezionale per la città, perché il Castello aprirà per la prima volta il suo archivio fotografico dal 29 marzo al 30 giugno, mettendo in mostra le immagini storiche che ritraggono questo imponente monumento tra la fine dell’800 e la metà del 900.