A volte si trascurano aspetti importanti di una meta turistica.
Luca oggi ci parla di resti, ritrovamenti, necropoli della zona del Tirreno Cosentino.
L’espansione del popolo lucano e brettio nel IV e III secolo a.C. sembra differente rispetto a quella di epoca arcaica, anche a seguito della diversità delle produzioni economiche. Infatti si hanno testimonianze di insediamenti di altura.
Sulle colline che circondano Belvedere Marittimo, Bonifati, Cetraro, Acquappesa ci sono stati ritrovamenti soprattutto di sepolture (IV – III secolo a.C.) che documentano tali insediamenti.
Quello che ad oggi sembra offrire maggiori elementi si trova in località “Aria del Vento” di Acquappesa, su una balza che domina il paese moderno e da sud l’intera conca di Cetraro.
Qui si è rinvenuto un edificio, il cui zoccolo è costruito in ciottoli uniti a secco. All’interno sono stati trovati resti di recipienti da cucina in ceramica e per la conservazione di prodotti agricoli, oltre a pesi di telaio, chiaro indizio di un’attività di allevamento dalla quale si produceva lana.
Poco distante dall’edificio è stata scoperta una piccola necropoli ad inumazione. Oltre ai consueti recipienti, i corredi comprendevano un manico di specchio in bronzo a forma di donna visibile nel Museo Archeologico di Reggio Calabria.
I ritrovamenti di Acquappesa-Aria del Vento sono confrontabili con quelli di Montegiordano Marina (località Menziano) in cui non è ancora nota la necropoli.
In ambedue i casi è venuto alla luce un piccolo insediamento degli Italici della seconda metà del III secolo a.C., in cui si svolgevano attività agricole e di allevamento.
A San Lucido, sotto la chiesa della Trinità e nella piazzetta antistante, si possono vedere alcuni resti di un edificio risalenti al suddetto periodo. Questo testimonia che i Brettii si spingevano anche lungo la costa, probabilmente per pescare.
Per quel che riguarda l’Alto Tirreno Cosentino non si trovano resti fino all’età Gracana, quando ci furono una serie di iniziative per rilanciare l’economia del bruzio e la costruzione di insediamenti rurali.
Allo stesso tempo molti furono gli insediamenti produttivi costruiti sui terrazzi marini: ville rustiche, ville padronali e ville marittime in splendide posizioni panoramiche sui promontori a picco sul mare.
A Cirella di Diamante una necropoli conserva al suo interno il Mausoleo di Tredoliche, realizzato in mattoni a pianta circolare (diametro 9,50 m).
L’antico sepolcreto del periodo Romano Imperiale (II secolo d.C.) presenta umili sepolture alla cappuccina (formata da tegoloni poste ai lati del defunto e congiunti al vertice).
In esso si trova la tomba di una famiglia di proprietari terrieri che possedevano fattorie in varie zone tra Cirella e la riva sinistra del fiume Lao. Le tracce di un solaio per ricavarne un piano superiore risalgono al Medioevo quando venne riutilizzata la struttura.
Autrice Luca Lattari